.:. a cura di Lorenzo "DrakeGeneration".:. |
Su PS3 la saga più apprezzata e importante di Sony è Uncharted, tre capitoli eccezionali per grafica e gameplay. Per dimostrare le capacità di PsVita, come gioco di lancio è stata scelta la suddetta serie, con un epsiodio non sviluppato da Naughty Dog, ma da Sony Bend (autori di Syphon Filter). Nonostante si possa essere comprensibilmente scettici sulla qualità del gameplay, si è rivelato un buon titolo che sfrutta a dovere le peculiarità della piccola di Sony. Un'avventura che mantiene intatto lo spirito della serie e che convince sotto il profilo ludico, che intelligentemente caratterrizza maggiormente i personaggi e diminuisce la tipica spettacolarità della serie. Analizziamo nel dettaglio il primo spin-off della serie.
Alla ricerca delle Sette
Città d'Oro
Drake è
commissionato da un'altro avventuriero, Jason Dante, il quale lo
incarica di seguire le tracce dell'antico popolo di Quivira nelle
giungle centroamericane, man mano che si prosegue la trama si
infittisce e si mette di mezzo il generale Guerro che farà di tutto
per contrastare le ricerche di Drake e finanziare un suo manipolo di
rivoluzionari. Poi arriva Marisa Chase, anch'essa alla ricerca dell
nonno certa che abbia un collegamento con le città d'oro. Nel corso
del gioco si ripresenterà un personaggio storico della saga che
lascio a voi il piacere di scoprire. L'intreccio è articolato bene e
i colpi di scena non sono mai banali, ma ciò che più sorprende è
la cura riposta nei personaggi, tutti ben caratterizzati e con
proprie motivazioni, debolezze e ideali. Drake ad esempio si dimostra
a un certo punto dell'avventura quasi avido di soldi, ma anche
interessato a scoprire la verità sul mistero, Marisa e Dante sono
del tutto nuovi e sono ottimamente caratterizzati, la prima è
motivata, determinata e coraggiosa, il secondo è spavaldo e
bizzarro, ma decisamente interessante nel corso del gioco; infine c'è
Guerro, il cattivo di turno, non curato come gli altri comprimari, ma
abbastanza perfido e folle da mantenere vivo il coivolgimento, buoa
l'idea di rivelare che ha degli ideali ma poco approfonditi nel corso
del gioco. Delude abbastanza la mancanza di scene realmente
spettacolari ma il coinvolgimento è elevatissimo fino alla fine del
gioco grazie a trovate brillanti e situazioni ricche di pathos.
Ottima anche la cura nelle descrizioni delle culture e dei popoli con
reperti curati nei minimi dettagli. Bisogna dire che la trama è
superiore alle aspettative, curatissima nei personaggi e nella
descrizione storica.
Una nuova avventura per
Drake... questa volta tattile!
Il
gameplay si mantiene uguale a quello della saga, ma si può giocare
in due modi: utlizzando i pulsanti oppure con i nuovi controlli
tattili, ogni caratteristica è integrata egregiamente, dando nuova
linfa al coinvolgimento: durante le scalate, scorrendo il dito sul
touch screen nella direzione del percorso Drake si muoverà
automaticamente; il corpo a corpo è stato modificato eliminando i
Quick Time Event, ora si deve scorrere il dito nella direzione
indicata sullo schermo per schivare e contrattaccare, l'idea è buona
ma rende i combattimenti ecessivamente facili; ogni reperto bisogna
ripulirlo dal calcare ruotandolo col touch pad posteriore, o
ricomporri stralci di antichi fogli, immergendo ulteriormente
nell'avventura; infine per le armi da fuoco si mira utlizzando il
giroscopio, esso funziona bene ma è sensibilissimo e nelle fasi più
concitate è preferibile utlizzare il classico analogico. Non tutte
le introduzioni sono riuscitissime, ma è apprezzabile l'intento di
apportare novità. Le sparatorie funzionano bene quanto i capitoli
principali, non ci sono modifiche nelle armi o nei nemici ma nemmeno
arretramenti dovuti allo schermo ridotto, proprio questo lo rende
sorprendente, mai problemi di controlli o bug. La mancanza di scene
spettacolari è ricompensata da una maggiore ampiezza dei livelli,
che seppur sempre lineari, sono ricchissimi di collezionabili e
piccole aree segrete. Finalmente gli enigmi sono molto più
frequenti, discretamente semplici ma sempre divertenti e soprattutto
coerenti con gli avvenimenti. Anche il gameplay non lascia delusi,
nonostante non ci sia lo zampino di Naughty Dog sono stati apportate
novità di rilievo nella struttura di gioco, rendendolo fresco e
divertente.
Giungle rigogliose e
antiche civilltà
Tecnicamente
non delude le aspettative e dimostra una buona cura nelle
ambientazioni, sempre varie e ben ricreate e con una vegetazione
rigogliosa e realistica. Ottime le texture e la quantità di poligoni
a schermo, stupisce pensare che sia una console portatile. Pessimi
invece gli effetti particellari, il fuoco sembra risalente ai tempi
di PS2 e il fumo è arretrato, inoltre creano uno sgradevole effetto
sporco. Si nota anche un riciclo di texture bidimensionali che
stonano rispetto ad altre. Altalenanti le animazioni facciali: Drake
è espressivo e realisticamente modellato, altri sono molto meno
curati, ad esempio Guerro non trasmette cattiveria dagli sguardi, al
contrario appare troppo rigido. Ridotto al minimo l'aliasing e frame
rate stabile anche nelle situazioni più caotiche. Dispiace notare
mancanza di cura in alcuni asset grafici, ma in generale il colpo
d'occhio è notevole. Il comparto sonoro è eccezionale quanto gli
altri capitoli. Il doppiaggio Italiano è espressivo come sempre
anche se c'è qualche sbalzo di volume tra cut scene e gameplay, la
colonna sonora è la vera novità: rirprende i brani originali con
variazioni sul tema molto interessanti e musiche alternative che ben
si uniscono all'atmosfera cupa di alcune scene verso la fine del
gioco. La longevità è il punto forte del gioco: ben 15 ore per
completarlo a media difficoltà e molto di più per trovare ogni
collezionabile; la mancanza di una modalità online si fa ampiamente
ricompensare da una durata del single player sopra la media senza mai
momenti morti.
COMMENTO FINALE
Per il
lancio di PsVita non poteva esserci gioco migliore. La struttura
della saga è rimasto intatta ma i controlli tattili quasi sempre
ben implementati e gli enigmi più frequenti aumentano
esponezialmente il coinvolgimento. Tecnicamente è una buona
dimostrazione delle capacità di PsVita, inoltre la longevità sopra
la media sorprende per la mancanza di momenti piatti. Non ultimo, la
narrativa piacevole e ricca di colpi di scena ben si unisce alla
fluidità dell'azione. L'Abisso d'Oro è un ottimo spin off,
consigliatissimo se possedete una PsVita, ma non la killer
application che tutti si aspettavano.
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