12 ottobre 2014

Recensione: Killzone Mercenary



.:. a cura di Lorenzo "DrakeGeneration".:.



Una delle saghe di maggior rilievo per PS3 è Killzone, con 2 capitoli che si contraddistinguono per la solidità del gameplay e per l'avanzato comparto tecnico. Guerriglia Cambridge porta la serie su PsVita con un episodio tecnicamente eccellente ma ludicamente sottotono. Il tentativo di cambiare le meccaniche offrendo approci stealth e ambienti ampi è riuscito solo in parte a causa di una pessima trama e una longevità risibile. Ormai serve coraggio per distinguersi nel campo degli Fps, Mercenary purtroppo cerca di svecchiare la formula vincente della saga senza mai osare davvero.

Un mercenario, una missione e soprattutto... prevedibiltà
Le vicende di Mercenary si svolgono tra il secondo e il terzo capitolo della serie. Arran Denner è un mercenario incaricato di portare a termine missioni ad alto rischio per denaro. Il suo obiettivo è trovare e salvare l'ammiraglio ISA Alex Grey detenuta in un grattacielo dagli Helgast. Questo l'incipt di uno sviluppo fatto di prevdibili tradimenti e colpi di scena. Ognuna delle nove missioni presenta un briefing piatto e poco interesante con uno sviluppo scontato e già visto in molte altre produzioni. Lascia particolarmente perplessi la caratterizzazione dei personaggi, ancorati ai più classici stereotipi americani e anche Denner è il più classico degli antieroi pronti a tutto. Quando la trama potrebbe risultare interessante grazie a una complicazione inattesa, Denner è troppo superficiale e rigido per riuscire a coinvolgere. I pessimi dialoghi e il finale affrettato e poco credibile chiudono una narrativa davvero pessima.


Avanzare a fucile spianato o assassinare furtivamente?
Sotto il profilo ludico le sensazioni sono diverse dalla spiacevole narrativa: più fluido nei movimenti per rendersi adatto a una console portatile, riesce a mantenere la solidità tipica della serie. Con il tasto per accucciarsi in modalità furtiva se premuto si esegue lo scatto e si può anche scivolare in copertura, il sistema di ripari è fluido ma non ci si può sporgere in tutte le direzioni come nei capitoli principali. Le bocche da fuoco restituiscono un buon feeling anche se alcune novità sono anonime e alquanto inutili, interessante il rinculo delle armi, ben differenziato a seconda della precisione di un'arma. Le meccaniche stealth permettono di assassinare furtivamente e avanzare silenziosamente negli stage, ma l'I.A. degli Helgast crea problemi e rende certi stage decisamente frustranti, a volte passi davanti a due Helgast e non si accrogono minimanente della nostra presenza, poi nel momento in cui corri scatta l'allarme anche se sei in un ambiente totalmente opposto che teoricamente non sarebbe udibile. La mancanza di fasi investigative dell'I.A. rende certe situazioni poco credibili, non appena un nemico scorge la nostra posizione automaticamente arrivano truppe in quantità. Non che le maccaniche furtive siano pessime, ma certamente ci sono ibridi action stealth molto più riusciti. E' presente anche un drone, il Vanguard, che offre svariate possibilità tattiche, da uccisioni aeree a invisibilità temporanea, ma nel corso delle missioni sono guidate rendendo la strategia pressoché inutile. Nota negativa al corpo a corpo estremamente sbilanciato che permette di uccidere molti Helgast senza sparare un colpo.
Le missioni principali sono trite e ritrite con i soliti salvataggi, fughe pericolose e scene scriptate anche poco riuscite. Interessante l'introduzione di punteggi che si convertono in denaro spendibile dal mercante BlackJack, ma ai fini degli obiettivi quasi mai utile se non per le munizioni e un nuovo Vanguard. Fortunatamente gli obiettivi secondari rendono Mercenary un titolo rigiocabile, le tre categorie Infiltrazione, Precisione e Assalto richiedono di affrontare le missioni senza mai allertare le guardie, incatenare uccisoni multiple o uccidere con precisione senza svuotare caricatori a caso. Perfetti per PsVita, sono divertenti da ripetere più volte fin quando non si raggiunge il risultato richiesto. Buono il design dei livelli con passaggi nascosti, aree ampie e una discreta verticalità, lontano dalla linearità della serie. Dopo le entusiasmanti dichiarazioni di Guerriglia sulla campagna, il risultato è davvero deludente.


Solito multiplayer... ma questa volta portatile!
Il multiplayer competitivo per otto giocatori di Mercenary, diversamente dalla campagna, si presenta come il migliore mai visto su una console portatile (e non che sia un risultato difficile visti i pessimi risultati di Resistance: Burning Skies). Le tre modalità, deatmatch in singolo, a squadre e zona di guerra sono classiche ma sempre piacevoli e le sei mappe seppur per nulla originali sono varie e ben realizzate. La novità più interesante sono le carte valore: iniziato un match a seconda della classe e dell'arma selezionata ci viene assegnata una carta che potrà essere rubata dal giocatore che ci uccide e che di conseguenza potremo riprenderci. Questa introduzione rende i match più movimentati e srà importante non farsi esplodere asieme al giocatore avversario solo per killare; per sbloccare tutte le carte valore saranno necessarie svariate ore e alcune sono molto complicate da ottenere. L'unica cosa che non convince è la dotazione Vanguard che è semplicemente un copia incolla di quello visto nel single player, purtroppo i giocatori non scelgono mai armamenti furtivi e ci ritroviamo in match con bombardamenti a cielo aperto e droni ovunque rendendo difficile pianificare strategie e spesso ci si ritrova a correre sparando a chiunque ci si pari davanti, fortunatamente le partite non laggano mantenendosi sempre fluide e veloci.


Le meraviglie di Vektan City in scala ridotta
Arriviamo al comparto tecnico: indubbiamente il migliore su PsVita, riesce a superare notevolmente Uncharted: Golden Abyss e sorprende vedere come riesca a girare su una console portatile. Le texture sono pulite e dettagliate, la mole poligonale è elevatissima e i personaggi sono perfettamente modellati, in particolare gli Helgast sono curati fin nei minimi dettagli, ma la cosa più impressionante sono gli effetti di luce, riescono a superare anche molti giochi per PS3 grazie a effetti di rifrazione e una differente gestione delle luci tra ambienti chiusi e aperti. Deludenti solo gli effetti particellari con esplosioni e fumo arretrati. Vektan City presenta scorci meravigliosi, da città futuristiche ad astronavi fino ad ambienti aridi, tutti resi magistralmente. Mercenary è la dimostrazione che PsVita è una console realmente avanzata e rispetto agli Fps precedentemente usciti su PsVita più vicini a una PSP, qui siamo vicini a un buon gioco per home console. Nella media il sonoro. Discreti effetti sonori e doppiaggio italiano piuttosto espressivo.
La longevità invece è davvero bassa: 5 ore per portare a termine il single player, poco più per completare gli obiettivi secondari e un online che oltre le valor card ha poco da svelare.


COMMENTO FINALE
Killzone: Mercenary è un Fps dicreto che a cuasa di un gameplay riuscito solo a metà, penalizzato da meccaniche superficiali e spesso frustranti, una trama scontata e situazioni già viste in molti altre produzioni non raggiunge l'eccellenza. E' davvero un peccato perchè il comparto tecnico è al top su PsVita e l'online, a parte qualche problema di ottimizzazione, è ben strutturato con aggiunte interessanti come le carte valore. Ormai serve innovazione e Killzone: Mercenary non ne è un buon esempio, ma se cercate un prodotto leggero e divertente che possa intrattenervi su una console portatile non c'è niente di meglio.


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